5. "Un attimo, per favore."

Iwata:

Un aspetto importante di questo gioco è legato alla decisione di creare tre storie separate, coinvolgendo Kibayashi-san per innalzare il livello della narrazione...

Higuchi:

Proprio così.

Iwata:

Su quali altri aspetti vi siete concentrati?

Higuchi:

Su diversi aspetti e uno di questi è l'opzione My Castle32 basato sulla connettività.32. My Castle: il giocatore può creare una "base" unica per i suoi personaggi. Aggiungendo edifici come un'armeria e diversi venditori è possibile creare un villaggio, dove vivono i personaggi dell'unità. I giocatori possono visitarlo tra un capitolo e l'altro, scegliere l'equipaggiamento per la battaglia successiva e parlare con i componenti dell'unità.

Iwata:

Concretamente come avviene?

Higuchi:

Come suggerisce il nome, My Castle è il castello che si può visitare tra i vari capitoli. Consente ai giocatori di sistemare come vogliono il paese sotto al castello. Oltre a confrontarsi con i personaggi, i giocatori possono interagire anche con altri giocatori e impegnarsi in combattimenti. Maeda-san ha tenuto particolarmente all'inserimento di quest'opzione, per permettere ai giocatori di fare altre cose divertenti oltre al gioco di simulazione.

Iwata Asks
Yokota:

My Castle ha anche un'incredibile serie di opzioni.

Higuchi:

Secondo alcuni componenti dello staff, potrebbe essere un gioco a parte.

Iwata:

I contenuti sono sufficienti per un gioco a parte? Maeda-san perché avete aggiunto My Castle nonostante l'ingente lavoro necessario per realizzare tre giochi?

Maeda:

Con My Castle i giocatori conoscono e vivono i personaggi. Volevamo che i giocatori si innamorassero di tutti loro.

Higuchi:

E Maeda farebbe qualsiasi cosa per rendere i personaggi più piacevoli. Cerca sempre di inserire elementi che facciano amare i personaggi dai giocatori.

Iwata:

Per questo avete creato addirittura un altro gioco?

Maeda:

Proprio così. Originariamente My Castle doveva essere usato solo con StreetPass33, ma con una connessione Internet, i giocatori possono visitare altri paesi e fare battaglie. Quest'opzione è venuta fuori da una delle tante idee di Kibayashi-san...33. StreetPass: funzione che consente ai giocatori di scambiare dati di gioco con altri utenti che passano vicino a loro per strada, dotati di console in stand-by con comunicazione wireless attiva.

Iwata:

Aspettate, Kibayashi-san non si è limitato a scrivere la storia e vi ha anche dato delle idee?

Kibayashi:

Sì. Lavorando con loro mi sono sentito libero di dire qualsiasi cosa mi passasse per la testa, anche cose probabilmente difficili da realizzare: "Dovreste fare così" o "Sarebbe davvero perfetto se ci fosse qualcosa del genere!"

Maeda:

Alcune delle idee di Kibayashi-san erano davvero difficili da realizzare, ma quando gli abbiamo parlato dell'opzione My Castle la sua risposta è stata, "Secondo voi se fosse possibile comunicare con altri giocatori oltre StreetPass, non potrebbero esserci più persone interessate al gioco?"Quindi abbiamo deciso di aggiungere l'opzione della connessione ad Internet per permettere a persone di aree in cui StreetPass non è molto attivo di scambiare dati di gioco con altri giocatori. L'unico requisito è avere una connessione ad Internet.

Yokota:

Comunque sono molto felice di My Castle. Cercare di coinvolgere profondamente i giocatori nelle vicende dei personaggi è stato un tema cruciale sin dai tempi di Awakening. Credo che My Castle contribuirà a creare ancora più coinvolgimento. Secondo me My Castle funziona molto bene anche con l'idea dietro al titolo "If" ovvero "Se". (Nota del redattore: Fire Emblem If è il titolo del gioco in Giappone) Nella storia ci sono una serie di "se".

Iwata:

Perché avete deciso di mettere la parola "if" (se) nel titolo?

Yokota:

La prima volta che abbiamo pensato al progetto, parlando della storia, Yamagami-san ha detto, "Se quel generale avesse supportato un potere diverso durante il periodo di Sengoku, avrebbe cambiato la storia."

Yamagami:

Proprio così. Quando abbiamo deciso di creare due pacchetti divisi, abbiamo continuato a porci domande come, "E se ti alleassi con il regno A, cosa succederebbe?" e "E se ti alleassi con il regno B, cosa succederebbe?" Per me "If" è stato un titolo inevitabile. Al momento di decidere insieme il titolo ho detto la stessa cosa e la risposta unanime è stata "Sì, deve essere 'if'". Così abbiamo chiamato il gioco Fire Emblem If.

Iwata:

Chi ha pensato ai titoli per le due storie, "White Nights Kingdom" e "Dark Nights Kingdom" destinati alla pubblicazione in Giappone? (Nota del redattore: questi sottotitoli si riferiscono esclusivamente alla versione per il Giappone.)

Maeda:

Kibayashi-san. Al momento non possiamo ancora rivelare il titolo del terzo gioco, ma è scritto in katakana invece che in kanji34, un'altra idea di Kibayashi-san. La prima volta che l'abbiamo incontrato ci ha detto, "Che ne dite di fare un terzo mondo di gioco come questo?"34. Il giapponese scritto è formato da tre tipi di caratteri: kanji, hiragana e katakana. I kanji sono caratteri ideografici, mentre gli hiragana e i Katakana sono caratteri fonetici. I caratteri katakana sono quelli usati più di frequente per termini non originari del Giappone.

Iwata:

Quando vi siete incontrati al ristorante per famiglie?

Maeda:

Sì. (ride)

Higuchi:

Mi ha scioccato. All'inizio era una guerra tra due nazioni e avevamo una chiara idea di come dovevano essere questi Paesi, ma ancora non avevamo pensato al terzo gioco. Quando abbiamo parlato con Kibayashi-san, ci ha chiesto "Allora cosa ne pensate di qualcosa del genere?" Aveva così tante idee. E funzionavano perfettamente con il titolo in katakana.

Kibayashi:

All'epoca non avevo ancora neanche accettato l'offerta di collaborazione. (ride)

Iwata:

No?

Higuchi:

Ma voleva comunque darci qualche idea. (ride)

Maeda:

La velocità con cui ha avuto tutte quelle idee mi ha colpito. Non sono una persona a cui vengono in mente le cose sul momento, quando qualcuno mi chiede qualcosa sono il tipo che risponde sempre "Un attimo, per favore". (ride)

Yokota:

È vero. (ride)

Yamagami:

È proprio vero. (ride) Quando gli ho detto "Voglio due pacchetti di gioco separati" mi ha risposto, "Un attimo, per favore." (ride)

Tutti:

(ridono)

Iwata:

Forse è perché venite da contesti completamente diversi. Kibayashi-san ha fatto la gavetta con serie per settimanali e senza idee rapide rischia di non rispettare le scadenze, mentre Maeda-san lavora in un settore in cui deve avere idee una volta ogni due o tre anni; per lui è accettabile dire "Un attimo, per favore."

Higuchi:

Ma quando Maeda-san dice, "Un attimo, per favore" significa davvero "Ci penserò e probabilmente sarà un sì." Quando dice, "Capisco" di solito non vi sarà un seguito. Questo è quanto ho imparato lavorando con lui tutto questo tempo.

Yamagami:

Sì, è vero. Il suo slogan lo conoscevo, ma scopro ora che "Capisco" è una risposta negativa.

Kibayashi:

Secondo me si può dire che: se fosse una striscia di un manga, sarebbe seguita da puntini di sospensione. Voglio dire, se la frase è "Capisco..." significa che la risposta è negativa. Con un punto esclamativo alla fine il senso cambia.

Yokota:

Sarebbe "Capisco!" ovvero "Sono d'accordo con quanto hai detto."

Iwata Asks
Kibayashi:

Quando dice, "Un attimo, per favore" i puntini precedono la risposta, "...un attimo, per favore." Questi puntini indicano un "Ci penserò con favore."

Yokota:

Capisco. (ride) Questo mi aiuterà nell'interagire con Maeda-san in futuro.Grazie!

Kibayashi:

Lei è così interessante, Maeda-san. (ride) È un vero personaggio...

Tutti:

(ridono)