3. ''Dobbiamo davvero prendere quella strada?''

Itoi:

Quando dice "Forza, diamoci una mossa!" e punta al traguardo finale, ma non riesce a trovare un accordo con i suoi colleghi, forse questo dipende dal fatto che ci sono troppe persone coinvolte nel progetto.

Miyamoto:

Sì, è probabile.

Itoi:

La realizzazione di un videogioco implica la collaborazione di molta gente. È un processo delicato, non solo perché puoi trovarti con più opinioni diverse, ma anche perché l'intera situazione si fa più complessa. Quando molte persone si concentrano sulla qualità e continuano ad avere un atteggiamento negativo, alla fin fine questo non è un male, perché almeno puoi avere suggerimenti da più parti. Ma a volte succede che qualcuno voglia fare da mediatore e dica, ad esempio: "Non è la stessa cosa che dice Miyamoto-san, in fondo? L'altra faccia della stessa medaglia?".

Miyamoto:

(ride)

Itoi:

Quando si entra in un processo di questo tipo, il problema non è più solo l'atteggiamento negativo di fondo di alcune persone. Ecco perché credo che nel nostro lavoro si debbano fare riflessioni analoghe a quelle di una coppia la sera prima del matrimonio: più si rimugina, da prospettive diverse, sul luogo, la disposizione dei tavoli o i regali, più la situazione si complica. Alla fin fine, la prima domanda da farsi in vista di un matrimonio è se sposarsi o meno, no?

Miyamoto:

Giusto! (ride)

Itoi:

Così, quando alcuni dicono "Questo non va bene, quello neanche" e gli altri rispondono "Beh, allora che facciamo?", la soluzione sarà data dalla persona che ricorda al team qual è l'obiettivo principale da perseguire.

Iwata Asks
Miyamoto:

Esatto.

Itoi:

Ne sono profondamente convinto. Capita che non tutti abbiano le stesse opinioni, ma alla fine è necessario raggiungere un accordo. Alcuni invece esprimono subito la loro contrarietà, senza pensare che, in qualche modo, il consenso generale è fondamentale. È un ostacolo notevole.

Miyamoto:

Sì, alcuni sono così.

Itoi:

E perché, secondo lei? Cercano una qualche forma di approvazione? O magari pensano che, lamentandosi, qualcuno di voi farà qualcosa per risolvere la situazione?

Miyamoto:

E non pensano neanche per un attimo che potremmo dover annullare il matrimonio.

Itoi:

È vero!

Miyamoto:

Tutto si svolge nella convinzione che il matrimonio avverrà comunque.

Itoi:

Scommetto che cose come queste le capitano sempre, sia per problemi relativamente semplici che per questioni ben più complesse. Come gestisce una situazione del genere?

Miyamoto:

Quando le cose volgono al peggio, mi limito a replicare secco: "Se la pensi così, dobbiamo davvero prendere quella strada?"

Itoi:

Oh.

Miyamoto:

E dico "Se non vuoi prendere quella strada, non abbiamo altra scelta: dobbiamo andare nell'altra direzione". Dopotutto siamo una squadra, e dobbiamo andare avanti.

Itoi:

Scommetto che quando dice "Dobbiamo davvero prendere quella strada?", dentro di sé non ci vede dalla rabbia. (ride)

Miyamoto:

(ride)

Itoi:

Ma, per dire una cosa del genere, oltre che essere arrabbiati bisogna avere una grande determinazione. Quando chiedi a qualcuno se davvero ha intenzione di percorrere una certa strada, e lui ti risponde di sì, sai che dovrai avere la forza, al bisogno, di riprendere le redini della situazione per risolvere gli eventuali problemi.

Miyamoto:

Esatto.

Itoi:

Non è facile. Penso che per scegliere in modo definitivo la strada da seguire sia necessario sentirne davvero il bisogno, avvertire un certo senso di urgenza.

Miyamoto:

Sì, è vero.

Itoi:

Per fare una scelta, a volte sai di dover imporre la tua idea. Per esempio, se un gruppo di persone decide di andare a pranzo insieme, non è che ognuno va in un locale diverso. Ci si mette a discutere le opzioni – ramen, soba eccetera – ma si rischia di non trovare un accordo, se qualcuno non prende l'iniziativa e dice "Andiamo a mangiare il katsudon!" (cotoletta di maiale e riso)

Miyamoto:

Giusto.

Itoi:

E chi dice "Andiamo a mangiare il katsudon" non è un egoista. Al contrario: tutto va avanti proprio perché questa persona è riuscita a imporre la sua scelta.

Miyamoto:

Ah, a proposito, in questo sono un disastro. Quando mi chiedono cosa voglio mangiare dico "Mi va bene tutto", ma se mi propongono tempura, io rispondo esitante: "Tempura? Mmm...". (ride)

Itoi:

Ma non va mica bene!

Miyamoto:

Lo so. Infatti mi sento sempre molto in colpa. (ride)

Itoi:

Abbiamo trovato il suo punto debole: i ristoranti!

Miyamoto:

(ride) Lo ammetto.

Itoi:

Anche mia moglie è così. Dice che non ha preferenze, ma se le propongo tempura mi guarda nauseata.

Tutti:

(ridono)